Hate speech: il linguaggio d'odio

Che cos'è l'hate speech e come è cambiato nel tempo

La Seconda Guerra Mondiale

Alle porte della Seconda guerra mondiale viene creata una nuova figura del nemico da combattere, uno diverso questa volta, e questa creazione nasce dal bisogno di trovare una figura su cui sfogare le insoddisfazioni e le crisi di quegli anni: l’ebreo.
La stampa nazionale ha avuto un ruolo rilevante nella creazione e nella diffusione nella mente delle persone dell’idea dell’ebreo da temere, emarginare e addirittura eliminare dalla società, sostenendo le politiche razziste del governo e pubblicando articoli antisemiti.
La caratteristica principale di tutte le numerose campagne anti-ebreo era sicuramente la violenza: non c’era spazio per la pietà né per l’umanità, il popolo doveva essere sensibilizzato all’odio nei confronti dell’intera popolazione ebraica.
Nel 1938 viene fondata da Benito Mussolini la rivista La Difesa della Razza, diretta da Telesio Interlandi, descritta come ”il principale strumento antisemita del regime fascista ”, con lo scopo di promuovere e divulgare le leggi razziali fasciste.
La rivista proponeva tesi e idee infondate che sostenevano la superiorità della razza ariana, fomentava la paura dei lettori circa le contaminazioni biologiche derivanti dalla riproduzione degli italiani con altre razze inferiori e, in parte minore, si occupava anche dell’omosessualità (definita contronatura) e del comunismo.

Immagine di rivista

In questa copertina è rappresentato il ”mezzo ebreo” con la sua metà ariana rispettabile e composta e la metà ebrea che risulta sgradevole allo sguardo, ladra e dunque stereotipata.
Questo tipo di propaganda è stato fondamentale sia per conquistare la parte di cittadini che furono restii all‘inizio a sostenere questa nuova politica, sia per manipolare ed ingannare il mondo intero, ma è stato anche utilizzato come mezzo di intimidazione per coloro i quali si rifiutavano di obbedire e sottostare alle nuove leggi: si voleva ottenere l'appoggio, o quantomeno l'indifferenza, alle politiche che miravano alla rimozione permanente degli ebrei.